Terra e spazio. Volume 3 by Arthur C. Clarke

autore:Arthur C. Clarke [Clarke, Arthur C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Antologia, Ebook, FS
ISBN: 9788852096594
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-07-05T12:00:00+00:00

Titolo originale: Sleeping Beauty (1957); traduzione di Enzo Verrengia.

a. To snore in inglese significa “russare”. (NdT)

b. All’epoca del racconto, era ancora la sede dei mercati generali di Londra. (NdT)

c. Quartiere ebraico di Londra. (NdT)

CONTROLLO DI SICUREZZA

Si dice spesso che in quest’epoca di catene di montaggio e produzioni in serie non vi sia più spazio per il singolo artigiano, l’artista della lavorazione in legno o in metallo che in passato realizzava tanti tesori. Come succede per molte generalizzazioni, anche questa non corrisponde alla verità. Certo, oggi è diventata una figura più rara, ma non si è certo estinta. Spesso ha dovuto orientare diversamente la propria vocazione ma, a modo suo, è ancora fiorente. Si può trovare persino sull’isola di Manhattan, se si sa dove cercarla. In certe zone dove gli affitti sono bassi e non esistono le norme antincendio, si possono scovare le sue bottegucce ingombre nel seminterrato di caseggiati popolari o ai piani superiori di negozi fatiscenti. Magari non realizza più violini, orologi a cucù o carillon, ma le sue abilità sono le stesse di una volta, e non crea mai due oggetti identici. L’artigiano in questione non disdegna il ricorso a strumenti moderni: sotto i rottami sparsi sul suo banco da lavoro si trovano molti attrezzi elettrici. Si è adeguato ai tempi: non smetterà mai di esistere, il tuttofare che non si rende neppure conto di creare un’opera d’arte immortale.

La bottega di Hans Muller consisteva in un’ampia stanza sul retro di un magazzino abbandonato a poco più di un tiro di sasso dal Queensboro Bridge. Gran parte dell’edificio era sbarrata da assi di legno, in attesa della demolizione, e prima o poi Hans avrebbe dovuto traslocare. L’unica entrata era in un cortile ricoperto di erbacce che di giorno veniva usato per parcheggiare e di notte era frequentato dai teppisti del quartiere. Questi ultimi non avevano mai creato problemi a Hans, perché lui sapeva benissimo che era meglio non rendersi troppo disponibile quando i poliziotti venivano a fare domande. Questi, a loro volta, capivano perfettamente la delicatezza della sua posizione e non insistevano. Perciò Hans era in ottimi rapporti con tutti. Ed essendo una persona pacifica, gli andava benissimo così.

Il lavoro in cui adesso era impegnato avrebbe lasciato profondamente perplessi i suoi antenati bavaresi. E dieci anni prima avrebbe fatto lo stesso con Hans. Tutto era cominciato con un cliente che gli aveva dato un televisore come pagamento per i servizi resi…

Hans aveva accettato l’offerta con riluttanza, non perché fosse un tipo all’antica e disapprovasse la televisione, ma semplicemente perché non aveva idea di come avrebbe trovato il tempo di stare a guardare quel dannato coso. Però posso sempre venderlo per cinquanta dollari, si disse. Ma prima di farlo, vediamo un po’ che razza di programmi trasmette…

Aveva allungato la mano sul pulsante di accensione, lo schermo si era riempito di forme in movimento, e come milioni di persone prima di lui, Hans si era sentito smarrito. Era entrato in un mondo del quale ignorava l’esistenza, un mondo di astronavi da

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